ImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImage

Google si punisce da sola dopo la scoperta di pratiche illegali di promozione del suo browser Chrome. “Stiamo provvedendo manualmente a degradare www.google.com/chrome, abbassando il PageRank del sito per un periodo di almeno 60 giorni”, è la dichiarazione ufficiale del motore di ricerca.
La decisione, che potrebbe sembrare assurda, si è rivelata inevitabile dopo la scoperta che alcuni blogger venivano pagati per usare tecniche di spam SEO, pur di promuovere il sito web di Chrome e potenziarne la posizione nel ranking del motore di ricerca. Una pratica decisamente in contrasto con le regole di Google, che quindi si è vista costretta ad agire contro se stessa nell’algoritmo di ranking.
In realtà, la responsabilità sulla violazione sembrerebbe a carico di una società esterna, la Unruly Media, che Google stessa ha incaricato di promuovere Chrome. Tuttavia, il colosso di Montain View ha deciso di portare avanti un’azione decisa come avrebbe fatto contro qualsiasi altro sito. Già oggi, il sito del browser non compare nella prima pagina di ricerca su Google per Chrome.

©2025 Fondazione per la sostenibilità digitale

Tech Economy 2030 è una testata giornalistica registrata. Registrazione al tribunale di Roma nr. 147 del 20 Luglio 2021

Powered by DTILab  - Designed by Fattoria Creativa - Developed by EHT