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Le redazioni giornalistiche lottano da anni per cercare un modello di business adatto all’evoluzione dell’industria verso il digitale. Le strategie adottate possono essere sostanzialmente ricondotte a due opzioni di fondo: abbonamento digitale ed advertising. La terza strategia possibile, affermatasi più di recente, è un misto delle due. Il newspaper offre un certo numero di news gratuite, nel tentativo di incrementare l’audience, e le restanti a pagamento; implementando un paywall.

Google avrebbe intenzione di sperimentare un nuovo modello, che permetterebbe alle redazioni un guadagno aggiuntivo all’advertising: la compilazioni di questionari. In realtà, il modello non è del tutto nuovo. Alcuni siti di streaming, ad esempio, permettono la visualizzazione dei contenuti dopo che l’utente ha partecipato a una ricerca di mercato o si è iscritto ad un servizio.

L’iniziativa del gigante del web, data l’implementazione su larga scala e la fiducia generata dal brand, ha le potenzialità per modificare nel profondo il mercato delle news e indirettamente, se ce ne fosse ancora bisogno, sottolinea la centralità attuale dei dati personali e delle ricerche di mercato. Se un tempo i consumatori pagavano i contenuti con l’attenzione ai contenuti pubblicitari, ora li pagheranno con le informazioni.

Il nuovo programma, Google Consumer Surveys, permetterà ai siti web di realizzare un guadagno aggiuntivo chiedendo ai propri utenti di partecipare a ricerche di mercato prima di poter consumare i contenuti. Il sito guadagnerà 0.05 dollari per questionario compilato, ovvero circa 15 dollari ogni mille pagine. Diversi siti di informazione si sono, già, iscritti al programma (AdWeek , New York Daily News).

Il reale problema che un simile sistema potrebbe incontrare è la facilità con cui può essere aggirato, al pari di alcune iniziative pubblicitarie e di alcuni paywall, semplicemente utilizzando un ad blocker.

Gerardo Di Meo
SCRITTO DA Gerardo Di Meo

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