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Gentile amica/amico che mi mandi periodicamente la tua comunicazione a-tutta-immagine, fatta cioè di un unico, grande, suggestivo jpg: è venuto il momento che ti racconti una storia. È un racconto in due atti: il tuo e poi il mio.

Atto I: dalla parte del mittente

Hai fatto confezionare al tuo capace grafico una bella, evocativa immagine dove c’è proprio tutto: logo accattivante, messaggio efficace, carattere ricercato e discreto.

Insomma un equilibrio perfetto di immagini, testo e grafica. Glielo hai fatto congelare in un bel jpg in modo che nessuno possa alterare quella armonica visione e con essa il senso profondo del tuo messaggio.

Felice, alleghi il manufatto a un’email e lo invii ai tuoi destinatari. Non importa ora chi siano e quanti siano. Importa come riceveranno quel messaggio.

Atto II: Il destinatario e il senno di poi

Ed ora viene la mia parte della storia, quella del destinatario-tipo, una storia banale e proprio per questo, perché ordinaria e comune, emblematica.

Come tanti, controllo la posta da webmail (gmail per l’esattezza) e/o su smartphone (blackberry, nel caso specifico). Ed ecco cosa succede quando ricevo la tua email a-tutta-immagine in un caso e nell’altro.

  • Su smartphone: leggo mittente e oggetto, provo ad aprire il messaggio e… e non ci trovo nulla. Perché per poter visualizzare l’immagine che hai incorporato dovrei compiere un’operazione in più: dovrei scaricarla. E naturalmente non lo faccio. Perché? Perché ci vuole tempo e perché sullo schermo del blackberry la vedrei comunque malissimo. Sì certo, con un altro tipo di smartphone le cose andrebbero meglio: schermo più grande e touch e via dicendo. Ciò non toglie che, anche con tutte le meraviglie della tecnologia, per leggere il testo dovrei probabilmente allargare l’immagine con le dita e l’armonica visione d’insieme immaginata da te e dal tuo grafico andrebbe comunque a farsi benedire.
    Cosa succede allora? Nel migliore dei casi, quando sono in vena di bontà, riclassifico il messaggio come “da leggere” e rinvio la lettura al momento in cui sarò davanti al pc. Nel peggiore, faccio CANC e addio.
  • Su webmail: (gmail, s’è detto) apro il messaggio e anche lì non c’è nulla. Per visualizzare l’immagine incorporata, anche in questo, caso dovrei fare un ulteriore passaggio: cliccare su “visualizza immagini sottostanti”. E anche stavolta non è detto che mi vada.
    Se in quel jpg hai raccolto tutte le informazioni fondamentali (sito web, indirizzo email, telefono e poi data e luogo dell’evento ecc. ecc.) io non le vedrò se non decido di effettuare il fatidico clic.
    Ma se anche mi decido, non potrò comunque copiare, incollare e memorizzare le informazioni da un’altra parte, ad esempio nel mio calendario, perché non c’è testo.

Insomma, se vuoi comunicarmi qualcosa di importante, ti prego, scrivimi! E intendo “scrivere” in senso letterale: parole, frasi, testo insomma. Condisci pure il tutto con immagini a contorno, ma assicurati che tutte le informazioni fondamentali siano contenute nella parte testuale del messaggio.
Ed io, destinatario pigro e frettoloso, (forse) leggerò senza sforzo, potrò copiare, incollare e memorizzare altrove. Forse.

 

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