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Twitter, dopo quanto accaduto in seguito alla manifestazione “Occupy Boston” e alle richieste del tribunale locale di fornire informazioni sugli attivisti in rete, ha ora deciso di difendere la privacy e i dati personali dei propri utenti.

Un caso simile a quello citato è successo a New York, dove il tribunale ha invitato l’azienda a rilasciare una copia dei tweet scritti da un attivista, Malcolm Harris (caporedattore del sito New Inquiry), che aveva preso parte alle proteste di piazza durante la manifestazione “Occupy Wall Streey” dello scorso anno.

Ma oggi la società di micro-blogging non ha ceduto consegnando le informazioni richieste, e ha contestato l’ingiunzione del un giudice rispondendo che i tweet pubblicati sul proprio sito, prima di essere proprietà della società, appartengono agli utenti.

L’American Civil Liberties Union ha elogiato la coraggiosa risposta della società, sottolineando il suo impegno per la difesa dei diritti e della libertà di espressione.

L’avvocato di Twitter, Ben Lee, ha sottolineato come “i termini di servizio chiariscono in maniera inappuntabile come gli utenti siano i proprietari dei loro contenuti, e l’aver negato al tribunale tali informazioni conferma il costante impegno della compagnia nel difendere questo loro diritto”.

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