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Il colosso di Mountain View alla fine ha dovuto ammettere le sue colpe: “Google ha recentemente confermato che è ancora in possesso di una parte dei dati raccolti dai veicoli di Streetview, e si scusa per questo errore”.

A dare l’annuncio è Peter Fleisher, Global Privacy Counsel di Google, che ha scritto tale comunicato a Steve Eckersley, il capo dell’Information Commissioner Office del Regno Unito, che ha recentemente riaperto il caso sulla violazione della privacy attraverso le reti wi-fi domestiche.

Nonostante le ripetute rassicurazioni pubbliche e verso le autorità, la compagnia statunitense ha ammesso di non aver fatto cancellare tutti i dati incriminati, ma si sarebbe trattato di un “errore umano”. L’ICO ha chiesto di esaminare tali dati “immediatamente” per verificare se il coinvolgimento di Google nell’azienda risulta ancora più esteso di quanto già dimostrato.

Un portavoce dell’autorità britannica ha dichiarato che “l’ICO è sempre stata chiara, questa cosa non sarebbe mai dovuta accadere, ed il fallimento della società nell’assicurare la cancellazione di questi dati è motivo di grande preoccupazione”.

Fleischer conferma l’intenzione di Google nel cancellare i dati rimasti per errore nell’archivio della società, che comunque non sono mai stati visionati o utilizzati a fini commerciali, e chiede alla ICO “istruzioni su come procedere”, dichiarando che l’azienda è “pronta a organizzare e fornire questi dati per la visione, o a distruggerli, manifestando l’impegno a lavorare con l’ICO su questo tema”.

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