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L’Italia è il primo paese in Europa a dotarsi della normativa che regola il crowdfunding, la raccolta di fondi individuali per finanziare progetti o iniziative imprenditoriali. Dopo Bankitalia, le regole arrivano dalla Consob a seguito di un dibattito tra regolatori, esponenti dei portali web, e consulenti legali per prendere familiarità con un fenomeno che in Italia è ancora marginale ma che in altri Paesi, invece, soprattutto negli USA, ha già raggiunto dimensioni significative.

La regolamentazione riguarda il cosiddetto equity crowdfundig, ovvero l’offerta di azioni sul web per finanziare la nascita di startup innovative ed è stata prevista dal decreto sviluppo del Governo che ha affidato all’authority di disegnare un quadro completo delle norme.
L’ordinamento va dalle regole sulla sollecitazione al risparmio (e sul prospetto informativo) che scattano quando il capitale da raccogliere non supera i 5 milioni, fino alle norme di condotta degli intermediari.

Il provvedimento, comprensivo di 25 articoli, è suddiviso in tre parti: disposizioni generali; registro e disciplina dei gestori di portali; disciplina delle offerte tramite portali. A questo scopo è istituito il registro dei gestori, pubblicato sul sito della Consob, che riporta indicazioni specifiche per ciascun operatore autorizzato. Sono stati, inoltre, definiti i requisiti di onorabilità, legati «all’insussistenza di condanne penali» e quella di professionalità legati «all’esperienza e alle competenze specifiche in diversi settori».

SCRITTO DA redazione

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