Dominato dallo scandalo Datagate, il Consiglio europeo in svolgimento non dimentica il grande tema dell’innovazione digitale. O almeno non lo dimentica Neelie Kroes, vice-presidente della Commissione europea responsabile per l’Agenda Digitale, che oggi ha pubblicato sul suo blog una nota che sottolinea come la giornata di ieri sia stata una “buona giornata per l’europa“, grazie anche al sostegno incassato dai leader europei sulla proposta del mercato unico digitale, che dovrà essere completato, stando alle conclusioni del consiglio, entro il 2015.
“La nostra economia dipende sempre più dalla connettività e dall’accesso ai servizi online”, afferma la Kroes, sottolineando come, nonostante l’incremento di reti WiFi e 4G, grazie alle quali siamo in grado di ottenere connettività wireless veloce ovunque si vada, tale settore sia in Europa ancora non solo poco sviluppato, ma anche troppo costoso quando si parla di roaming internazionale e prezzi di sms e chiamate. Cosa che risulta, secondo la Kroes, una cosa “inaccettabile” per un vero mercato unico. Kroes evidenza ancora come i leader europei, a prescindere dai problemi relativi alle telco, abbiano comunque riconosciuto che l’economia digitale sia di vitale importanza per il lavoro, tanto da inserire l’Agenda Digitale al centro dei loro piani economici e chiedendo azioni per completare il mercato unico digitale entro il 2015. Queste azioni comprendono, ad esempio, misure in materia di identificazione, istruzione digitale e lavori digitali, diritto d’autore, sicurezza informatica e cloud computing. Più, ovviamente, i tagli dei costi per la banda larga.
Utilizzando le parole del Presidente della Commissione Barroso, “questa è la spinta necessaria di cui abbiamo bisogno per rafforzare ulteriormente la nostra economia”, afferma il vice-commissario, assicurando che data la rilevanza del tema il Consiglio europeo tornerà a discuterne nel 2014, e lei stessa continuerà a lavorare con i ministri nazionali e con i membri del Parlamento europeo per garantire lo sviluppo dinamico del settore delle telecomunicazioni in modo da assicurare agli utenti un trattamento più equo e sostenibile.
Dello stesso avviso Barroso secondo il quale è “essenziale”, ha incalzato il presidente della Commissione Ue, rivolgendosi ai leader dei 28, “sia per il ripristino della fiducia che per la crescita“, spingendo anche per l’adozione del controverso pacchetto tlc presentato a settembre dalla commissaria Neelie Kroes. “È cruciale – ha avvertito Barroso – fare progressi prima delle elezioni europee per permettere all’Europa di sfruttare i benefici di cui altri stanno già godendo”. E i leader Ue, nella bozza di conclusioni, accolgono “con favore” le proposte di Bruxelles, sottolineando tre aspetti chiave per il futuro delle tlc: “superare la frammentazione, promuovere un’effettiva concorrenza e attrarre investimenti privati attraverso un quadro legale Ue migliorato, prevedibile e stabile”.
Il mondo delle imprese, è positiva la reazione di Luigi Gambardella, chairman del board di Etno, l’associazione degli operatori tlc europei, sulle conclusioni del vertice Ue: “Siamo pronti a collaborare con le istituzioni europee e con tutti gli altri attori per raggiungere mete più ambiziose” nella realizzazione dell’agenda digitale Ue. Gli operatori Ue, se condividono “pienamente” la visione espressa dal Consiglio su investimenti per la banda larga, internet aperto, cybersicurezza, cloud computing, tengono però ad evidenziare “l’appello del Consiglio ai legislatori ad un’attenta analisi” del pacchetto tlc presentato a settembre dalla commissaria Ue Neelie Kroes, di cui “un’ulteriore disamina potrà fornire l’adeguato livello di attenzione del corretto quadro di regolamentazione“. Per Gsma, l’associazione che rappresenta l’industria della telefonia mobile europea, le conclusioni del vertice Ue costituiscono “un segnale forte sulla necessità di promuovere gli investimenti e accelerare e completare le iniziative legislative nelle aree chiave della protezione dei dati, identificazione digitale, pagamenti e riduzione degli ostacoli al roll-out della banda larga”. Allo stesso tempo, rispetto al pacchetto tlc, Gsma invita tutte le parti a “iniziare a lavorare il prima possibile su proposte più onnicomprensive che possano affrontare in modo efficace” le ragioni del ritardo europeo negli investimenti per le infrastrutture.