Eh si, deve essersi distratto. Altrimenti i casi sono due: o non capisce, o è in cattiva fede. In entrambi i casi, ci sarebbe da preoccuparsi. Invece non dobbiamo preoccuparci perchè adesso, essendosi solo distratto, in quattro e quattr’otto rimetterà le cose al loro posto.
Perché di cose, da mettere a posto, non se ne sono mai viste così tante in così poco tempo. Se non fosse che i nostri politici non sono in grado di farlo, ci sarebbe da pensare che l’accerchiamento alla rete di questi giorni sia voluto, e non sia solo frutto di distrazione, o al più di un (bel) po’ di sana ignoranza.
Ma figuriamoci! Il nostro Governo è armato delle migliori intenzioni! Pensate: vuole favorire lo sviluppo dell’editoria. Per farlo propone sgravi fiscali per chi compra libri. Certo, il fatto che specifichi che i libri devono essere di carta ed escluda gli e-book potrebbe indurre a pensare ad una norma a favore delle vecchie, stantie, immobilistiche e potenti case editrici, ma non vogliamo mica pensar male! Si escludono esplicitamente i libri in formato digitale, ma che volete che sia: una distrazione! Che senso avrebbe altrimenti? D’altro canto Destinazione Italia dovrebbe servire per fare da leva all’innovazione: che senso ha scagliarsi contro l’innovazione nell’editoria?
Non si deve esser malpensanti, ed ipotizzare atteggiamenti protezionistici e conservatori. Non si deve pensare alla lobby degli editori. Altrimenti uno potrebbe anche pensare che quella stessa lobby ha favorito la costituzione del nuovo regolamento AGCom sul Copyright. Quale? Quello approvato in fretta e furia per precedere i tre disegni di legge presenti in Parlamento che avrebbero forse fermato AGcom. Quello che autorizza AGCom – caso unico in Europa – ad esautorare di fatto il sistema giudiziario ed ergersi ad unico arbitro in qualsiasi controversia sul diritto d’autore, con il potere di oscurare pagine ed interi siti internet. Certo, gli editori saranno contenti, ma non dobbiamo mica pensare che Angelo Cardani sia in cattiva fede! Certo, quando dice che le critiche al regolamento vengono solo da “piccolissimi gruppi interessati ai diritti civili” uno si chiede se non sia il caso di interessarsene, ai diritti civili, e se sia così disdicevole pensare a banalità come la libertà d’opinione, il diritto di parola, e cosucce simili. Ma poi ad informarsi bene leggiamo che anche Gino Paoli ha ringraziato cardani per il suo regolamento, e quindi non possiamo che stare in una botte di ferro!
E che dire poi di quei malpensanti che sempre in questi giorni se la sono presa con il povero Francesco Boccia solo perché ha pensato bene, sempre per promuovere l’innovazione, di riesumare la WebTax (o google tax, così passiamo dalle leggi ad personam alle leggi ad aziendam)? Ha ragione a dire che chiunque ne parli male “è al soldo delle multinazionali“. Certo, non è giusto che queste non paghino le tasse in Italia. E quindi quale soluzione migliore che non impedire agli utenti italiani di comprare servizi on-line da aziende che non abbiano Partita IVA italiana? Certo, ci sono inezie come il libero mercato, l’Unione Europea che molto probabilmente avvierà una procedura d’infrazione, ed il fatto che il principio sia sostanzialmente inattuabile, ma se uno dovesse star attento all’effettiva attuabilità delle leggi, non legifererebbe più!
Certo, a pensar male… Ma come si può sempre pensar male? Si rischierebbe persino di pensare che dietro la lotta all’evasione fiscale possa nascondersi una colossale marchetta per un circuito bancario! Pensate un po’, è quello che si potrebbe dire andando a leggere uno degli articoli del Decreto Crescita che, dal 1° gennaio del 2014, impone a qualsiasi commerciante, per qualsiasi transazione, di dover accettare carte di debito. Ora, al di là del fatto che sarà divertente vedere le persone in coda all’edicola mentre l’edicolante striscia il bancomat per un giornale da un euro, viene da chiedersi: e l’e-commerce? “Il mercato si regolerà“, rispondono i regolatori, e certo è solo un caso che l’unico circuito bancario ad essersi già regolato sia quello di CartaSi. D’altro canto, mica è colpa di CartaSi se migliaia di piccoli e piccolissimi merchant dovranno adeguarsi ed aprire nuove (ed onerose) posizioni bancarie nelle banche del suo circuito per rispettare la legge.
A pensar male si fa peccato, ma verrebbe da chiedersi se sia del tutto casuale se questa ridda di novità arrivi proprio a ridosso del Natale, quando le persone sono ancor meno attente del solito a tutto ciò che non sia legato al panettone. E poi siamo sotto Natale, appunto, e non dobbiamo peccare. Ma lo sappiamo tutti che a pensar male si fa peccato, ma…