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Per completare il processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione occorre “scardinare le resistenze burocratiche e investire su nuove professionalità“. Ne è convinto il ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Marianna Madia. Parlando a un seminario promosso alla Camera da Italiadecide, il ministro ha sottolineato che per il futuro “c’è un pizzico di sana utopia realizzabile: l’impostazione di fondo è il cambiamento radicale dei processi“.

Un errore da non commettere, secondo il ministro, “è considerare il passaggio alla digitalizzazione come quello dalla penna alla macchina per scrivere. Occorre riformare i processi di lavoro: se noi digitalizziamo senza semplificare rischiamo di trasferire i problemi dalla carta alla rete”. Se finora non si sono condivise le banche dati, ha concluso Madia, è perché “c’era un problema politico“: ciascuna amministrazione “considerava i dati di sua proprietà”. 

SCRITTO DA redazione

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