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Il nostro legislatore, ad oggi, ha esclusivamente regolamentato le piattaforme che vogliono offrire servizi di equity crowdfunding.
Nulla vieta, al momento di creare piattaforme reward o donation based, e, infatti, in Italia sono attualmente gli strumenti che hanno consentito di raccogliere il maggior numero di investimenti.

Trattandosi di settori non regolamentati, però, il rischio è che sia stata dedicata poca attenzione al contesto giuridico in cui devono operare, ovvero un contesto in cui non ci si può che basare sul rispetto delle Condizioni d’Uso indicate sul portale (e in quest’ottima analisi si può facilmente comprendere quali siano effettivamente i rischi).

La regolamentazione o meno del sistema per quel che riguarda i tipi di crowdfunding diversi dall’equity based pone una serie di questioni: un eccesso di regolamentazione potrebbe portare ai problemi che attualmente stanno frenando lo sviluppo dell’equity crowdfunding. Un eccesso, al contrario, di liberismo, potrebbe portare all’impossibilità di far valere i propri diritti in caso di controversie, per le note lungaggini della giustizia civile.

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