ImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImage
Autore

È Kaspersky Lab a lanciare l’allarme. Nonostante i giovani siano molto interessati alla tematica della cyber sercurity, che approfondirebbero per fare carriera, sono i datori di lavoro a non dare particolare rilevanza all’argomento, non indirizzando il talento dei giovani verso questo settore.

Secondo un nuovo sondaggio, condotto su 12.000 utenti privati e professionisti IT negli Stati Uniti e in Europa, Kaspersky Lab ha scoperto che il 64% degli italiani di età inferiore ai 25 anni considera l’hacking una competenza “notevole” e solo il 26% degli intervistati è preoccupato dalle persone che dispongono di competenze di hacking.

Molto interessante il dato sul tipo di utilizzo che gli italiani farebbero delle competenze:

  • il 54% degli italiani di età inferiore ai 25 anni parteciperebbe davvero alla lotta contro il cyber crimine;
  • il 18% userebbe le proprie competenze per divertimento;
  • il 22% si dedicherebbe ad attività segrete;
  • il 10% tenterebbe di ottenere profitti finanziari.

Da questi dati si deduce che i giovani appassionati di informatica di oggi potrebbero essere la chiave per colmare il gap di competenze informatiche esistente (la recente Global Workforce Survey condotta da Frost & Sullivan ha previsto una carenza di 1,5 milioni di professionisti della sicurezza informatica entro il 2020).

Per fare ciò è necessario che i datori di lavoro incoraggino i giovani ad utilizzare le proprie capacità nel settore della sicurezza informatica. Ciò porterebbe non solo a colmare la carenza occupazionale esistente, ma anche ad evitare che molti giovani si dedichino ad attività di cyber crime.

Eugene Kaspersky, Presidente e CEO di Kaspersky Lab ha affermato: “Il settore della sicurezza e l’istruzione devono fare molto di più per reclutare la nuova generazione di cyber professionisti. I segnali di pericolo sono evidenti. La frequenza e il profilo di cyber attacchi condotti da adolescenti stanno aumentando di pari passo con le competenze di ogni generazione, nonché con la pronta disponibilità di ‘malware as a service’”.

SCRITTO DA redazione

©2025 Fondazione per la sostenibilità digitale

Tech Economy 2030 è una testata giornalistica registrata. Registrazione al tribunale di Roma nr. 147 del 20 Luglio 2021

Powered by DTILab  - Designed by Fattoria Creativa - Developed by EHT