
Nel dibattito globale sulla transizione energetica, il gas naturale occupa da sempre una posizione ambivalente: da un lato, il gas è una fonte fossile e quindi oggetto costante di critiche da parte di chi spinge per una decarbonizzazione drastica e totale; dall’altro, si tratta invece di una risorsa fondamentale per garantire un mix energetico che sia stabile, efficiente e con un impatto ambientale relativamente contenuto. In un momento storico in cui l’abbandono immediato del gas potrebbe compromettere la sicurezza energetica e, paradossalmente, comportare anche un rallentamento nella transizione ecologica, la tecnologia ci viene in aiuto offrendoci molti strumenti innovativi per ridurre le emissioni e massimizzare l’efficienza dei consumi.
In questo articolo analizziamo i cinque motivi per i quali il gas naturale è ancora indispensabile per il nostro bilancio energetico nazionale, in più adottando un punto di vista indirizzato alle soluzioni tecnologiche che contribuiscono a ridurne progressivamente l’impatto ambientale.
Il gas inquina meno rispetto ad altre fonti fossili
Il gas naturale è la fonte fossile con il minor impatto ambientale in termini di emissioni di CO2. Infatti, rispetto al carbone, ad esempio, la combustione del gas produce circa il 50% di anidride carbonica in meno e rispetto al petrolio il risparmio è del 30%. Inoltre, il gas naturale genera quantità significativamente inferiori di inquinanti atmosferici, in particolare se si analizzano i dati relativi agli ossidi di zolfo ed al particolato fine.
Queste caratteristiche rendono quindi il gas, per sua stessa natura, una scelta più che sostenibile per tutti quei settori che non possono ancora oggi essere elettrificati, come l’industria pesante o il riscaldamento domestico che rappresentano voci importanti nel nostro bilancio sociale come comunità collettive e sociali. Abbandonarlo prematuramente, infatti, costringerebbe interi comparti sociali a far ricorso a fonti più inquinanti, come il carbone, con un effetto opposto rispetto agli obiettivi auspicati dalla transizione energetica.
La tecnologia come alleata nella riduzione delle emissioni
Il gas naturale non è intrinsecamente “pulito”, ma le nuove e più avanzate tecnologie oggi disponibili ci consentono di ridurne fortemente l’impatto ambientale, e tra le innovazioni in tal senso più promettenti c’è la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), che consente di catturare la CO2 prodotta durante la combustione ed immagazzinarla in formazioni geologiche sicure.
Una concreta applicazione di questa tecnologia è stata implementata per la prima volta in Italia nel centro Eni CCS di Ravenna, nel quale l’azienda sta adottando le tecnologie più avanzate per catturare e stoccare le grandi quantità di CO2 prodotte dal trattamento del gas naturale nell’impianto Eni di Casalborsetti. Questo progetto rappresenta uno dei più ambiziosi in Europa nel campo del CCS e dimostra come sia possibile continuare a utilizzare il gas in modo sostenibile abbattendone l’impatto ambientale.
Parallelamente, anche l’idrogeno blu – prodotto con l’uso di gas naturale ma combinato con la tecnologia per la cattura della CO2 – sta emergendo come possibile soluzione per decarbonizzare i settori ad alta intensità di consumo energetico, garantendo un futuro più verde per tutta la filiera e l’infrastruttura del settore gas; a ciò si può inoltre aggiungere il basso impatto del biometano – ottenuto da fonti rinnovabili come i rifiuti organici – che contribuisce soprattutto in alcune filiere produttive come l’agroalimentare a ridurne i reflui e gli scarti convertendoli in materia prima per la produzione energetica.
Il gas come pilastro della sicurezza energetica
Va poi detto che nel contesto attuale, nel quale la dipendenza energetica da paesi terzi rappresenta un rischio strategico e geopolitico per gli Stati, il gas naturale continua a garantire quella necessaria sicurezza data dalla flessibilità degli impieghi e della maggiore reperibilità sui mercati. La sua versatilità di approvvigionamento, infatti, sia attraverso gasdotti sia in forma liquefatta (GNL), a noi europei ed occidentali offre un margine di manovra essenziale oggigiorno in politica estera.
La Germania, ad esempio, ha recentemente potenziato le sue capacità di importazione di GNL per ridurre la propria dipendenza dal gas russo, dimostrando come questa risorsa possa essere gestita in modo strategico. In questo scenario poi, le tecnologie digitali, come il monitoraggio degli impianti attraverso le reti di sensori IoT e grazie all’analisi dei big data, giocano anche un ruolo funzionale alla sicurezza degli impianti; esse infatti migliorano notevolmente la resilienza delle infrastrutture, rilevando tempestivamente le anomalie o le possibili dispersioni con un effetto non solo di efficentamento ma anche di tutela della sicurezza degli impianti.
Flessibilità del gas per bilanciare le energie rinnovabili
L’integrazione crescente delle energie rinnovabili nelle reti energetiche, è un fatto che di per se pone sfide importanti per i sistemi produttivi e di consumo, dovuti principalmente alla loro intermittenza. L’energia prodotta da fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, infatti, dipende da condizioni meteorologiche non sempre prevedibili e da cicli di alta e di bassa produzione legati alle stagioni. Per queste ragioni il gas naturale rappresenta ancora una risorsa cruciale per compensare questi squilibri, garantendo stabilità alla rete nei momenti di picco della domanda, oppure, bilanciando i cali di produzione.
L’uso di piattaforme digitali avanzate, come i sistemi di gestione predittiva basati sull’Intelligenza Artificiale, sono oggi sempre più diffusi poiché consentono di ottimizzare il funzionamento delle centrali a gas proprio in relazione alle altre fonti energetiche in rete; evitando così il rischio di picchi energetici “ingestibili” per crescita improvvisa della domanda o per calo improvviso della disponibilità di energia in rete.
Innovazione digitale e gas: un binomio per la sostenibilità
Anche le nuove tecnologie digitali stanno dando il loro contributo nella trasformazione dei sistemi e delle reti distributive rivoluzionando l’intera filiera del gas, rendendola così più efficiente e sostenibile. L’uso della tecnologia dei Digital twins, ad esempio, con i suoi modelli virtuali delle infrastrutture, permette oggi di simulare il comportamento di impianti e reti di distribuzione, identificando punti di inefficienza e dispersione oltre che di valutare in anticipo i possibili punti di stress e resistenza degli impianti.
Questo approccio tecnologico, che coniuga l’analisi predittiva ed il monitoraggio di reti e impianti grazie alla sensoristica IoT, consente di effettuare azioni di manutenzione predittiva e ridurre gli sprechi oltre che di massimizzare il rendimento energetico, con un impatto positivo in termini di riduzione delle emissioni in tutta lungo tutta la filiera.
Un futuro sostenibile passa anche per il gas naturale
Il gas naturale non è una soluzione definitiva, ma rappresenta un ponte indispensabile verso un sistema energetico completamente decarbonizzato: la sua flessibilità d’impiego ed il minor impatto ambientale rispetto ad altre fonti fossili, con il supporto dato dall’impiego delle tecnologie digitali più avanzate, lo rendono una risorsa strategica per affrontare le sfide della transizione energetica riducendo nel contempo l’impatto sull’ambiente.
Puntare sull’innovazione tecnologica e sulla trasformazione digitale dei sistemi e delle reti significa poter ridurre ulteriormente le emissioni del gas naturale, inoltre, ne favorisce l’integrazione con i sistemi di energia da fonti rinnovabili che è la chiave per garantire una transizione sicura, resiliente e sostenibile. La strada verso la neutralità climatica richiede pragmatismo, ed una visione che passi per l’adozione di strumenti che ci consentano di affrontare il presente senza compromettere il nostro futuro.