
L’8 e 9 novembre a Bologna, si sono svolti gli Stati Generali della Sostenibilità Digitale. Per il terzo anno consecutivo, nella cornice di Palazzo di Varignana, la community di oltre 150 tra CIO, CInO e CxO delle più grandi aziende pubbliche e private italiane costituita dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, e supportata per questa edizione da Deda Next, DXC Technology, Olidata, IBM Italia, R1 Group e Sopra Steria, si è riunita per discutere di come il digitale e la sostenibilità debbano ibridarsi in un percorso comune rappresentando una leva strategica per il futuro del Paese. “Anche quest’anno incontrarsi per due giorni qui a Varignana ci ha consentito di condividere problemi, approcci e soluzioni, costruire strategie comuni, comprendere come a partire dalla trasformazione digitale si possa far bene alla propria azienda e al Paese”, ha spiegato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “Quest’anno abbiamo ampliato la community ad altri ambiti aziendali, perché siamo convinti che la trasformazione in atto richieda un approccio profondamente multidisciplinare e abbia impatti su tutta l’azienda: per questo motivo è importante creare momenti di confronto tra le diverse funzioni”.
L’evento ha avuto un programma denso e diversificato, comprendente sessioni parallele su temi specifici, tavole rotonde tra esperti di settore e gruppi di lavoro mirati alla definizione di strategie operative. Novità di quest’anno è stata l’introduzione dei gruppi di confronto Balint: un metodo che incoraggia la riflessione condivisa sulle dinamiche relazionali e decisionali all’interno delle organizzazioni.
Una roadmap per l’Intelligenza artificiale (sostenibile)
Nell’arco della due giorni le discussioni si sono focalizzate su come l’IA possa favorire uno sviluppo sostenibile e, se sviluppata in modo etico e responsabile, sostenere l’economia e il benessere sociale, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Sul tema la Fondazione ha già lanciato, nell’ottobre 2023, il proprio Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale: una guida per un approccio consapevole, responsabile e sostenibile all’IA, che identifica alcuni criteri che le organizzazioni pubbliche e private dovrebbero utilizzare nello sviluppo e adozione di sistemi di Intelligenza artificiale.
Più nel dettaglio, l’obiettivo del confronto è stato quello di elaborare un documento complessivo che possa rappresentare un primo passo verso la definizione di una roadmap per l’implementazione sostenibile dell’IA in azienda. Da questo lavoro sono emerse 4 priorità strategiche per i C-Level e 4 priorità strategiche per i CIO – con diverse percentuali di votazione – e le relative indicazioni sulle azioni necessarie alla loro realizzazione.

Un approccio condiviso: il confronto tra i C-Level
In questa terza edizione, l’organizzazione ha affiancato alla community dei CIO un nutrito gruppo di decisori provenienti da altre aree dell’azienda: i C-Level delle maggiori 150 imprese italiane, dunque, hanno collaborato allo sviluppo di un approccio condiviso all’adozione di un’Intelligenza artificiale sostenibile, analizzando gli impatti sull’organizzazione aziendale e andando a identificare i temi comuni più rilevanti, nonché i principali benefici e ostacoli derivanti dalla sua adozione.
Priorità strategica 1: rapporti tra i C-Level
Per l’85,71% dei C-Level c’è la necessità impellente di passare da una visione dell’IA come semplice tecnologia a una considerazione più ampia del suo contenuto e valore strategico, favorendo un approccio integrato e condiviso tra i vari C-Level.
Priorità strategica 2: rapporto con le Big Tech
Votata dal 67,5% dei C-Level, si riferisce alla necessità di strutturare rapporti strategici con i grandi provider tecnologici, identificando gli elementi distintivi di un’IA sostenibile che rifletta il patrimonio culturale e i valori dell’azienda. Tutti i presenti hanno sottolineato l’importanza di definire gli elementi significativi per un’IA sostenibile partendo da quelli già indicati nel Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza artificiale, così come l’individuazione degli elementi distintivi per un’IA addestrata sul patrimonio culturale della singola azienda.
Priorità strategica 3: policy e ambiti di applicazione dell’IA
La necessità emersa – per il 57,89% dei votanti – è stata quella di indicare le aree in cui l’IA può essere implementata in conformità con le policy aziendali e con l’IA Act, per garantire un uso responsabile e allineato agli obiettivi di sostenibilità.
Priorità strategica 4: relazione con l’organizzazione interna
Segnalata dal 46,34% dei presenti, rispecchia il punto di vista dei C-Level circa la necessità di essere essi stessi, e sempre di più, promotori di processi virtuosi, indicando gli elementi su cui occorre concentrarsi per sviluppare applicazioni che devono essere progettate considerando sia i contenuti tecnici, sia le ricadute ambientali, sociali ed economiche. È emersa, inoltre, l’esigenza di definire strategie che favoriscano una stretta collaborazione con C-Level e stakeholder, e con il CIO responsabile della promozione dei principi di sostenibilità dell’IA all’interno dell’organizzazione.
Dall’accuratezza dei dati ai criteri di valutazione: le priorità dei CIO
I gruppi di lavoro dei CIO delle 150 più grandi imprese italiane che compongono la community degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale hanno affrontato il tema dell’IA in un’ottica di sostenibilità, per ripensare la struttura dell’IT. L’obiettivo è stato quello, da una parte, di individuare le migliori strategie per sviluppare l’IA all’interno della funzione IT, dall’altro di definire le modalità più efficaci per promuoverne uno sviluppo sostenibile dall’IT verso i colleghi delle altre funzioni aziendali. Da qui, sono emerse le priorità strategiche sulle quali focalizzarsi nei prossimi mesi.
Priorità strategica 1: Data Strategy e Data Governance
Usare in modo sostenibile l’IA, in tutte le sue possibili declinazioni, non può prescindere dall’accuratezza dei dati su cui viene applicata: per questo motivo, a segnalare questa priorità è stato ben il 90,38% dei CIO intervenuti. Tutto passa da una consapevolezza generale sul valore dei dati e del ruolo che ciascuno dovrebbe avere nella loro gestione, tramite un approccio metodologico strutturato e sicuro.
Priorità strategica 2: IA nella Digital Strategy
Per il 74,51% dei CIO, occorre integrare il Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale nella strategia digitale dell’azienda. Si è quindi discusso su come inserire nella Digital Strategy delle aziende i principi del Manifesto, per promuovere un approccio sostenibile nel ciclo di vita delle tecnologie e dei servizi, dalla definizione fino alla dismissione (Sustainability by design), promuovendone la cultura all’interno della Funzione IT.
Priorità strategica 3: Sostenibilità Digitale dei modelli dell’IA
Applicare il Manifesto nelle fasi di selezione, definizione e sviluppo dei modelli è una grande necessità per il 57,69% dei CIO. Nella definizione dei casi d’uso da implementare, occorre definire e misurare un indicatore di sostenibilità in termini di saldo positivo tra quanto l’applicazione dell’IA fa risparmiare e quanto la stessa tecnologia produce in termini di impatto ambientale, economico e sociale.
Priorità strategica 4: Scoring model di sostenibilità
Infine, per il 56,86% dei votanti, la necessità è quella di definire i criteri di valutazione per misurare il livello di sostenibilità delle soluzioni di IA con l’obiettivo di integrare in fase di gara, all’interno dei parametri tecnici di valutazione delle soluzioni, degli indicatori che favoriscano la sostenibilità digitale delle soluzioni proposte. Tali indicatori derivano dalla prassi UNI/PdR 147:2023 o dalle caratteristiche specifiche dell’IA.
Dalla Prassi UNI/PdR 147:2023 al Digital4Aid
Spazio, poi, anche alla Prassi UNI/PdR 147:2023, il documento che suggerisce un percorso di autovalutazione – basato su una serie di KPI – che segue le fasi del ciclo di vita di un progetto, per verificare quanto un’organizzazione e un progetto di trasformazione digitale aderiscano ai principi che ispirano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Durante l’incontro si è quindi discusso del percorso di certificazione della Prassi per aziende e professionisti, ed esplicitata la correlazione con gli schemi della Central Securities Depository Regulation (CSRD), la normativa sulla rendicontazione di sostenibilità per le imprese e già in vigore per le grandi aziende italiane.
Infine, anche in questa nuova edizione, la community si è impegnata a portare avanti il programma Digital4Aid, l’iniziativa promossa dalla Fondazione che punta a progettare e donare soluzioni digitali per supportare comunità e progetti legati agli SDGs di Agenda 2030. È proprio in questo contesto che, lo scorso anno, è nata l’idea di mySMART Diary: la prima web app a supporto delle persone affette da disturbi del comportamento alimentare, presentata ufficialmente al pubblico lo scorso primo ottobre.
Restate connessi: nelle prossime settimane pubblicheremo un ulteriore approfondimento sui temi emersi durante le sessioni parallele degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale.