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Il metodo scientifico: Il motore del progresso sostenibile - TechEconomy2030
Luca Longo

Il metodo scientifico è lo strumento che ha permesso all’umanità di comprendere e fare un uso intelligente del mondo che la circonda. Non è un percorso lineare o privo di ostacoli, ma è un processo rigoroso e sistematico che, passo dopo passo, ci conduce a nuove conoscenze e a nuove tecnologie per migliorare la nostra vita e il nostro mondo. Questo metodo è alla base della scienza moderna ed è ciò che la rende affidabile, nonostante il suo continuo evolversi.

Dalle radici antiche a Galileo: L’evoluzione di un metodo

Le origini del metodo scientifico possono essere rintracciate nell’antica Grecia, dove filosofi come Aristotele cercavano di spiegare i fenomeni naturali attraverso l’osservazione e la logica. Tuttavia, il metodo scientifico, come lo conosciamo oggi, iniziò a prendere forma solo molti secoli dopo, grazie a persone curiose come Galileo Galilei.

Galileo fu uno dei primi a combinare osservazione e sperimentazione in modo sistematico. Non si limitava a contemplare i fenomeni, ma li metteva alla prova attraverso esperimenti controllati.

Pensiamo ai primi esperimenti riportati dai suoi allievi, dove sembra abbia fatto cadere oggetti dalla Torre di Pisa per confutare le teorie aristoteliche sulla caduta dei corpi. Sfruttando questi esperimenti e quelli, più controllabili, su piani inclinati, Galileo dimostrò che il tempo di caduta di un oggetto non dipende dal suo peso, ma dalle leggi della fisica che ancora oggi usiamo. Diciamolo: Aristotele non aveva sbagliato tutto, aveva solo applicato le conoscenze e gli strumenti disponibili ai suoi tempi. Ma se avesse avuto a disposizione un laboratorio come quello di Galileo – e magari pure una torre pendente – forse avrebbe risparmiato un po’ di tempo e qualche spiegazione strampalata.

Il primo passo: osservare e porsi delle domande

Il punto di partenza del metodo scientifico è l’osservazione di un fenomeno. Questo può avvenire per caso o essere il risultato di una ricerca intenzionale. Qualunque sia l’origine, l’osservazione solleva una domanda. Ad esempio, quando Isaac Newton – secondo la leggenda – vide cadere una mela (che fortunatamente non gli causò una commozione cerebrale), si chiese perché gli oggetti tendessero sempre a cadere verso il basso. Da questa semplice osservazione nacque l’ipotesi che esistesse una forza, la gravità, che attirava tutti gli oggetti verso il centro della Terra.

Dall’ipotesi all’esperimento: mettere le idee alla prova

Formulare un’ipotesi significa proporre una spiegazione possibile per il fenomeno osservato. Tuttavia, un’ipotesi non è ancora una verità certa ed acquisita: deve essere testata. Questo è il cuore del metodo scientifico. Si progettano esperimenti che possono confermare l’ipotesi; oppure smentirla senza pietà o rimpianti. Questi esperimenti devono essere ripetibili e condotti in modo rigoroso per evitare errori o influenze esterne che possano alterare i risultati.

Gli esperimenti di Michael Faraday sull’induzione elettromagnetica sono un classico esempio di come un’ipotesi possa essere verificata sperimentalmente.

Faraday dimostrò che un campo magnetico variabile poteva indurre una corrente elettrica, confermando l’interconnessione tra elettricità e magnetismo. Questo non solo confermò l’ipotesi, ma aprì la strada a enormi progressi tecnologici oggi alla base dei processi per la produzione di energia elettrica. Insomma: la rivoluzione elettronica è iniziata con un uomo – ingegnoso – che faceva girare dei fili attorno a una calamita!

Analisi dei dati: verso la formulazione di una teoria

Una volta raccolti i dati, si procede alla loro analisi per verificare se confermano l’ipotesi originale. Se i risultati sperimentali sono coerenti con l’ipotesi, si può formulare una teoria. Una teoria scientifica è una spiegazione ben fondata – e supportata da un’ampia base di dati e osservazioni – capace di fare previsioni precise.

Albert Einstein, ad esempio, utilizzò i dati disponibili – e la matematica – per sviluppare la teoria della relatività generale. Questa teoria non solo spiegava fenomeni osservabili, come la gravità, ma faceva previsioni audaci che furono successivamente confermate, come la curvatura della luce in prossimità di un campo gravitazionale durante un’eclissi solare osservata da Arthur Eddington.

La falsificabilità: La forza della scienza nel mettersi alla prova

Uno degli aspetti più distintivi del metodo scientifico è il concetto di falsificabilità, introdotto dal filosofo Karl Popper. Perché una teoria sia considerata scientifica, deve essere possibile concepire un esperimento che, in linea di principio, possa dimostrare che è falsa. Questo non significa che la teoria sia effettivamente sbagliata, ma che deve essere formulata in modo tale da poter essere messa alla prova.

Le teorie che resistono a numerosi tentativi di falsificazione diventano sempre più solide. Tuttavia, la scienza è sempre pronta a correggersi. Ad esempio, la meccanica classica di Newton ha dominato la fisica per secoli, fino a quando le osservazioni a livello cosmologico e subatomico hanno richiesto una revisione, portando alla formulazione della relatività e della meccanica quantistica.

E questo perché altri scienziati si sono posti la domanda: “Aspetta un attimo, Albert: dici che, se viaggio abbastanza veloce, il tempo potrebbe rallentare? Mi sembra strano ma, verifichiamo!”.

Iterazione continua: Il processo scientifico come Ciclo Infinito

Il metodo scientifico non si ferma alla formulazione di una teoria. La scienza è un processo iterativo, che si ripete e si raffina costantemente. Nuove osservazioni, esperimenti e tecnologie possono portare a rivedere teorie esistenti o a svilupparne di nuove. La scoperta della struttura del DNA da parte di James D. Watson e Francis Crick nel 1953 è il risultato di decenni di ricerche che hanno coinvolto numerosi scienziati (fra i quali Maurice H. F. Wilkins che poi meritò il Nobel a pari merito insieme a loro) in un processo iterativo di ipotesi, esperimenti e revisioni.

Insomma, questo metodo, risultato di un continuo affinamento durato migliaia di anni, non è perfetto. Non è un metodo rapido e forse non è il più efficace, ma certamente funziona meglio di una dieta miracolosa che ti promette di perdere 7 chili in una settimana. Anche il metodo scientifico, come la scienza stessa, si evolve per tentativi ed errori.

Non è perfetto, ma è il migliore che abbiamo

Il metodo scientifico ha permesso all’umanità di fare progressi straordinari, dalla comprensione delle leggi fisiche fondamentali alla scoperta di nuovi farmaci, fino all’esplorazione dello spazio. Ma il vero potere della scienza non sta nell’essere infallibile, bensì nella sua capacità di autocorreggersi e di evolversi.

La scienza non offre certezze assolute, ma conoscenze basate su prove solide, che vengono costantemente messe alla prova e migliorate.

In un’epoca in cui le sfide globali, come il cambiamento climatico e le pandemie, richiedono soluzioni informate e basate su evidenze concrete, fidarsi della scienza significa fidarsi di un processo che, pur imperfetto, ha dimostrato di essere il metodo più efficace di cui oggi disponiamo per comprendere e migliorare il mondo. Il metodo scientifico è il motore del progresso umano, ed è grazie a esso che possiamo affrontare le sfide del futuro con fiducia e determinazione.

Fidarsi della scienza per un futuro sostenibile

In particolare, il progresso scientifico e lo sviluppo delle tecnologie digitali sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati da Agenda 2030.

La scienza ci fornisce gli strumenti per ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza energetica e promuovere uno sviluppo economico equo e sostenibile. Le tecnologie digitali, dal loro canto, offrono soluzioni innovative per monitorare e gestire le risorse in modo più efficiente, promuovendo al contempo l’inclusione sociale e l’accesso universale all’informazione.

Se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi di sostenibilità globale, dobbiamo continuare a investire nella scienza e nella tecnologia, affidandoci al metodo scientifico per guidarci verso un futuro più verde, equo e prospero. Non è magia: è scienza. E, sì, a differenza delle diete 7 chili in 7 giorni, funziona. Davvero.

In questa rubrica troveremo racconti di scoperte e di invenzioni; di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Cercheremo di capire cosa ha mosso i grandi scienziati di ogni epoca verso nuovi progressi della scienza, ma approfondiremo anche i casi in cui ingenui, persone prive di scrupoli o malvagi veri e propri, hanno mandato fuori dai binari il treno del progresso. E di come, proprio grazie al metodo scientifico, sono stati scoperti e neutralizzati.

Luca Longo
SCRITTO DA Luca Longo

Chimico industriale, Chimico teorico, Giornalista, Comunicatore e divulgatore scientifico.

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