ImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImageImage

A breve attraverso Google sarà possibile anche cercare degli oggetti nei video e nelle foto. L’azienda ha depositato un brevetto per l’algoritmo “Automatic large scale video object recognition” (tradotto: riconoscimento automatico su larga scala di oggetti video). Una rivoluzione interessante per l’universo della Rete, ma che ha già suscitato la preoccupazione delle associazioni di tutela della privacy. I primi a passare sotto la lente del nuovo programma, ovviamente, dovrebbero essere i video caricati su Youtube, piattaforma già di proprietà di Google.

Il sistema dovrebbe così aggiungere dei “tag” ai video, cioè delle etichette che indicano ad esempio la presenza di un gatto, o di un particolare monumento, il che permetterebbe di fare ricerche non più solo sul titolo, ma anche sul corpo stesso del video.

All’inizio dovrebbero essere 50mila le parole chiave caricate, fanno sapere dal motore di ricerca. Ma una possibile espansione già preoccupa le associazioni: “Ancora una volta gli utilizzatori perderebbero il controllo di cosa succede con i loro dati – ha dichiarato al Daily Mail Nick Pickles, Direttore della Ong Big Brother Watch, aggiungendo che – se ad esempio venisse aggiunta a un video l’informazione sul luogo dove è stato girato, magari tramite il riconoscimento di un monumento famoso, Google potrebbe associare all’identità di chi l’ha caricato molte più informazioni, come dove è stato o se ha degli animali. Questo tipo di potere, non dovrebbe essere permesso senza il consenso dell’utente“.

In realtà, al di la delle preoccupazioni suscitate dal nuovo possibile servizio, appaiono evidenti anche le immense opportunità sul fronte del marketing e della comunicazione di prodotto. Potrebbero prendere forma per la prima volta delle vere e proprie campagne di product placement online, taggando i prodotti nei video di promozione online; così come potrebbero essere ampliate le opportunità di marketing non convenzionale connesse all’uso dei video.

Mario Melillo
SCRITTO DA Mario Melillo

Consulente per il marketing e la comunicazione d’impresa, scrive per TechEconomy2030 e collabora con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale....

©2025 Fondazione per la sostenibilità digitale

Tech Economy 2030 è una testata giornalistica registrata. Registrazione al tribunale di Roma nr. 147 del 20 Luglio 2021

Powered by DTILab  - Designed by Fattoria Creativa - Developed by EHT