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HP ha annunciato l’intenzione di tagliare altri 2mila posti di lavoro e costi extra per 200 milioni di dollari, all’interno di un progetto di ristrutturazione dell’azienda a livello globale. A determinare la decisione, vi è la progressiva contrazione a livello di mercato che determina la  necessità di rivedere il proprio posizionamento e, se necessario, a distaccarsi dal business dei PC.

Inizialmente l’azienda aveva annunciato a Maggio l’intenzione di tagliare 27mila posti di lavoro in differenti settori e a livello globale, entro la chiusura dell’anno fiscale del 2014; ieri l’ulteriore annuncio di voler tagliare 2mila risorse, arrivando così complessivamente a 29mila unità in meno, molte delle quali saranno destinate al “pre-pensionamento” (soprattutto sul fronte USA).

La ristrutturazione di HP riguarderà il taglio del 9% del personale ed il suo costo si aggira attorno ai 3,7 miliardi di dollari, e di questi 3,3 saranno dovuti ai costi pensionistici; 400 milioni invece serviranno a sviluppare altri trend, inclusi il segmento dei data center e il consolidamento del real estate.

L’operazione d’altro canto, viene richiesta anche dal mercato, che ha spinto ieri il titolo a rialzo dell’1,2% pari a 17,50 dollari ad azione alla borsa di New York; ma complessivamente nel 2012, il valore del titolo è calato del 32% nell’arco di un anno.

Mario Melillo
SCRITTO DA Mario Melillo

Consulente per il marketing e la comunicazione d’impresa, scrive per TechEconomy2030 e collabora con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale....

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