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La Commissione Europea invita i governi dei paesi membri a vigilare sulle policy messe in atto da Apple riguardo alla garanzia dei suoi prodotti.

La commissaria europea alla giustizia, Viviane Reding, ha inviato una lettera (in data 21 Settembre) ai 27 ministri responsabili della protezione consumatori una lettera denunciando che in 11 paesi, tra cui l’ Italia, la Apple ha fatto ricorso a “inaccettabili pratiche di marketing” e chiedendo di segnalare i possibili abusi. La società americana ha, infatti, venduto i suoi prodotti in diversi paesi con una garanzia valida per un solo anno e non due come previsto dalle leggi europee.

La lettera della commissione parte proprio da una multa inflitta dall’Antitrust italiano alla compagnia californiana a Dicembre dello scorso anno. Apple offriva, infatti, l’estensione della garanzia annuale senza precisare che per la normativa europea la copertura è di per se obbligatoria per due anni.

L’Antitrust spiegava nella sentenza. “Le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull’esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la copertura del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo“.

Reding rincara la dose nella missiva. “Da questo caso appare che i rivenditori, per far sembrare più attraenti le garanzie offerte, evitano di fornire ai consumatori chiare, vere e complete informazioni sulla garanzia legale di cui beneficerebbero senza spese in base alla legge europea“. “Apple – continua la commissaria – pubblicizza a grandi lettere che i suoi prodotti hanno un anno di garanzia del produttore ma non comunica chiaramente ai consumatori il diritto automatico e gratuito al biennio di garanzia previsto dalla legge comunitaria“. Reding annuncia, inoltre, che presto verrà rilasciato il primo rapporto europeo sull’implementazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali.

Gerardo Di Meo
SCRITTO DA Gerardo Di Meo

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