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Apple sa che alcune applicazioni rubavano le informazioni personali dal 2010, ma non ha fatto nulla. L’azienda di recente, al contrario, in risposta alle crescenti polemiche scaturite dalla vicenda dell’app, Path, che sottraeva le informazioni contenute nell’address book, ha assicurato miglioramenti della sicurezza dei dati personali e richiesta di esplicito consenso da parte di tutte le app.

Perché Apple non fece lo stesso appena scoperto il problema nel 2010?

Pare che Manuel Egele e altri colleghi dell’University of California, Santa Barbara, dopo aver analizzato 1400 app iPhone, segnalarono all’azienda che alcune applicazioni, ed in particolare Gowalla, copiassero l’intero adress book degli utenti senza il consenso di questi. Egele sostiene che diversi rappresentati dell’azienda di Cupertino a cui era stato fatto presente il problema mostrarono uno scarsissimo interesse. I rappresentati dell’azienda avrebbero scaricato tutto sugli sviluppatori delle app. La ricerca e i suoi risultati sono stati anche pubblicati su un giornale digitale di sicurezza informatica peer-reviewed.

Le recenti dichiarazioni di Apple implicano che l’azienda non fosse a conoscenza del problema prima del recente scandalo, ma a quanto parrebbe l’azienda ha semplicemente scelto di ignorarlo fino a quando la pressione dell’opinione pubblica e del congresso USA non l’ha costretta ad un cambio di direzione.

Gerardo Di Meo
SCRITTO DA Gerardo Di Meo

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