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Facebook aprirà un nuovo data center stavolta in Irlanda, precisamente a Clonee: il centro, il secondo in Europa dopo quello aperto in Svezia nel 2013, sarà alimentato al 100% da attraverso energie rinnovabili, per la precisione energia eolica in analogia con quanto accade proprio a Luleå in Svezia. La strutttura irlandese dovrebbe diventare operativa tra il 2017 e il 2018.

Ciò che rende unico il nuovo datacenter, però, è anche un altro aspetto più prettamente legato alle tecnologie: si legge nel comunicato di Facebook , che non solo “sarà pieno di tecnologia all’avanguardia, rendendolo così il più efficiente ed ecosostenibile al mondo” ma “tutti i rack, i sever e gli altri componenti sono stati progettati da zero e sono parte dell’Open Compute Project, una grande alleanza di aziende nata per creare infrastrutture economicamente vantaggiose e per condividerle in modalità open source”.

Una mossa estremamemente significativa, anche per le altre aziende competitor del settore IT, che conferma l’impegno del colosso americano nell’Open Compute Project, cui sta contribuendo con iniziative integrate. Lo scorso dicembre, ad esempio, ha deciso di rendere open il design dei server con cui gestisce i processi di intelligenza artificiale, uno degli asset su cui il social sta puntando per il futuro. Una mossa significativa che apre al mondo open e che mette a disposizione delle aziende e alla community dei ricercatori e sviluppatori, le avanzate tecnologie delle macchine Big Sur, questo il loro nome in codice. Si tratta di strumenti che gestiscono i servizi di “machine learning” del social network, ovvero quelli che “imparano” le abitudini degli utenti della piattaforma, di fatto le informazioni più care a Facebook e al suo business. Big Sur, peraltro, ha un altro vantaggio non da poco: non richiedendo sistemi di raffreddamento speciali, è anche un modello di server assolutamente più economico rispetto ad altre soluzioni hardware proprietarie.

 

 

SCRITTO DA redazione

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