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Sina Weibo, un servizio di microblogging cinese molto simile a Twitter, introduce regole più restrittive riguardo ai contenuti permessi sulla piattaforma, unito ad un originale sistema a punti per farle rispettare. (versione tradotta da anonimi della nuova policy).

Ogni utente riceverà 80 punti, che possono essere incrementati partecipando ad attività promozionali. Punti di penalità, al contrario, per la violazione delle nuove regole di condotta. Se il punteggio di un utente scende oltre una certa soglia scattano segnalazioni e la possibile espulsione; ma due mesi di buona condotta garantiscono il recupero degli 80 punti iniziali.

Le nuove regole di condotta prevedono che la piattaforma non può essere utilizzata per: diffondere voci, attaccare altre persone con insulti personali o diffamandoli, dare informazioni false, incetinvare la diffusione di sette e superstizioni religiose, rivelare segreti nazionali, etc. È evidente la forte limitazione della libertà di espressione derivante dalla nuova policy. L’intento chiaramente politico si evince ancor più da altri divieti previsti, che depotenziano totalmente le possibilità di dibattito e proteggono il partito unico. Sarà, infatti, vietato: inserire contenuti lesivi dell’onore della Cina, esprimersi contro i principi costituzionali della Repubblica Popolare, danneggiare l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale del paese; e promuovere proteste e manifestazioni.

L’iniziativa nasce sull’onda delle critiche da parte delle autorità cinesi per presunte voci infondate diffuse tramite il servizio. L’introduzione delle nuove policy, infatti, potrebbe in parte essere un tentativo da parte della compagnia per rabbonire le autorità, dopo aver dovuto ammettere di non essere riuscita a far applicare pienamente le nuove regole, introdotte dal governo a Marzo, che prevedono la verifica degli utenti tramite nome anagrafico al fine di renderli maggiormente responsabili per i contenuti postati.

(Fonte: Sina)

Gerardo Di Meo
SCRITTO DA Gerardo Di Meo

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