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La Spending Review è il tema del momento. Dopo il decreto varato dal Governo Monti pochi giorni fa, il dibattito si sta giustamente concentrando sulle scelte operate dal governo per ridurre i costi del settore pubblico (tagli alla sanità, riduzione dei trasferimenti agli enti locali e – soprattutto – esubero di oltre ventimila dipendenti pubblici).

Nessun dubbio che ci fosse bisogno di mettere mano alla spesa della pubblica amministrazione, anche per ridurre i tantissimi sprechi. Ma, a prescindere da tutte le altre valutazioni sul metodo e sul merito del provvedimento, stupisce che nelle bozze di decreto varato dall’esecutivo si sia fatto ricorso a soluzioni “vecchie”, che non tengano in conto quanto le nuove tecnologie possano aiutare gli uffici pubblici a spendere meno ed essere più efficienti.

Si parla tanto di tagliare gli sprechi e i costi della pubblica amministrazione, ma quanti sanno che gli Enti pubblici spendono migliaia di euro al giorno per il “facchinaggio” (vale a dire per trasportare documenti e lettere cartacee tra i diversi uffici)?

Tali spese potrebbero essere immediatamente eliminate in tutte le amministrazioni italiane, semplicemente rendendo immediata l’entrata in vigore delle disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale (D. Lgs. n. 82/2005) che prevedono l’uso di documento informatico e firma digitale al posto della carta. Per non parlare delle diverse centinaia di milioni di euro di risparmi che potrebbero essere conseguiti grazie all’uso (immediato) della Posta Elettronica (anche certificata) al posto delle raccomandate e al ricorso alla fatturazione elettronica.

Per questo motivo abbiamo realizzato un’infografica per illustrare che, informatizzando la pubblica amministrazione, si potrebbero conseguire risparmi maggiori di quelli che – stando alle indiscrezioni – saranno apportati dal Decreto del Governo per l’anno corrente.

Questo il dettaglio:

   Dematerializzazione: un obiettivo di dematerializzazione di solo il 10% dei documenti e degli archivi pubblici genererebbe un risparmio di 3 miliardi di euro (secondo dati del Libro Bianco sulla dematerializzazione pubblicato dal Ministero per l’Innovazione);

   Formazione Informatica dei dipendenti pubblici: un’adeguata formazione del personale in materia informatica determinerebbe un risparmio di circa 1 miliardo di euro (secondo dati AICA-SDA Bocconi);

   Fatturazione elettronica: con la piena diffusione della fattura elettronica, la PA risparmierebbe circa 3 miliardi di euro all’anno (secondo dati ABI);

   Fascicolo sanitario elettronico: l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico può produrre risparmi per 3-5 miliardi di euro (secondo dati recentemente diffusi dai Ministri Profumo e Patroni Griffi).

 A questo punto, come si dice, la domanda nasce spontanea: perché un Governo che ha fatto dell’Agenda Digitale una bandiera continua ad applicare ricette vecchie (chiusure uffici, licenziamenti, liquidazione enti) invece di puntare su soluzioni nuove che – oltre a ridurre i costi – consentirebbero di modernizzare il Paese ed erogare servizi di qualità?

Ci piacerebbe avere una risposta.

 

 

SCRITTO DA TheNextGov

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